Ciclismo virtuale: in fuga dal gruppo senza uscire di casa | Pirelli

Ciclismo virtuale: in fuga dal gruppo senza uscire di casa

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Una volta erano solo videogiochi. Una suggestione da gamer alla ricerca di nuove tecnologie con cui mettere alla prova le loro abilità. Oggi la realtà virtuale entra nel mondo dello sport non solo amatoriale ma anche professionale, diventando parte integrante della routine di molte squadre americane di football, hockey su ghiaccio, baseball e basket. 

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Nemmeno il ciclismo è rimasto immune all'ondata tecnologica che sta rivoluzionando lo sport, con applicazioni per telefono e accessori che riproducono le condizioni di corsa nei minimi dettagli, senza dover nemmeno superare la porta di casa con la propria bici. Basta montarla su un rullo turbo smart come quelli prodotti da aziende come Wahoo e Tacx, scaricare il software Zwift sul proprio computer o dispositivo mobile iOs, e mettersi a pedalare. 

La simulazione è accuratissima. Ogni volta che la strada sale sullo schermo, la pedalata si fa più faticosa, e l'energia esercitata sui pedali viene restituita al software perché regoli l'andatura all'interno del simulatore. È un modo nuovo e alternativo di vivere una passione che negli ultimi anni è tornata prepotentemente di moda anche grazie alla progressiva diffusione del bike-sharing. In Italia, nel 2015, la vendita di biciclette ha vissuto una crescita spinta soprattutto dal boom delle e-bike, e secondo una ricerca di Legambiente, i ciclisti sono triplicati nel decennio tra il 2001 e il 2011, passando dal 2,9% al 9% della popolazione (circa 5 milioni di persone), mentre in Europa l'eccellenza assoluta è rappresentata da Paesi Bassi (36%), Danimarca (23%), Svezia (17%). Ma il settore è in crescita anche nel Regno Unito, dove secondo la Federazione ciclistica nazionale circa 2 milioni di persone pedalano almeno una volta alla settimana, negli Stati Uniti, che ormai dal 2013 viaggiano costantemente sopra i 66 milioni di ciclisti (il 20% della popolazione), o in un Brasile dove il numero di biciclette appare in netta crescita (basti pensare a San Paolo, che tra il 2014 e il 2015 ha visto un aumento del 66%).

 

Le nuove prospettive tecnologiche possono dare allora ulteriore slancio al settore, inserendosi nel trend di crescita delle app per l'allenamento. Quelle che vi presentiamo oggi, sono alcune delle novità più diffuse nel settore delle applicazioni per allenamenti cardio a due ruote. Software come Runtastic o Nike+, capaci di sostituirsi ai personal trainer o mappare col gps i chilometri percorsi dai runner, registrare le velocità e condividere i dati sui propri profili social, sono ormai una realtà consolidata. Zwift prova a fare altrettanto, aggiungendo l'aspetto della realtà virtuale e della sfida in real-time.
 

Ci si può allenare per perdere peso o seguendo i programmi plurisettimanali stilati da professionisti del settore come il più volte campione italiano a cronometro Marco Pinotti e Chris Carmichael, ex ciclista e triatleta, ma soprattutto ex preparatore di Lance Armstrong, ma il valore aggiunto di Zwift è probabilmente il suo aspetto più social, la possibilità di incontrare altri utenti e sfidarli sui percorsi di gara virtuali, l'idea di misurarsi su salite e discese impegnative in qualunque momento, anche quando il tempo a disposizione non consentirebbe nemmeno di uscire a fare una corsa. Il numero ufficiale degli account registrati non sono noti, ma Zwift promette un'interazione virtuale con persone di 150 Paesi diversi e su Facebook si trova un gruppo chiamato “Zwift Riders” con 30 mila iscritti. Si può pedalare attraverso lo scenario da paradiso tropicale dell'immaginaria isola di Watopia, tra le strade di Londra, o sul percorso del Mondiale di Richmond 2015, il primo dei due consecutivi conquistati da Peter Sagan. E magari si rischia pure di trovarsi in gruppo con professionisti della bici come Jens Voigt, Laurens ten Dam, Ted King, Evelyn Stevens, Lawson Craddoc, André Greipel, Matt Hayman e Nathan Guerra. Tutti i dati possono essere condivisi con un semplice clic su Strava, l'app che consente di registrare i risultati dei propri allenamenti e condividerli con una comunità di runner e biker di tutto il mondo, ma ogni “sgambata” viene registrata sul computer e può essere caricata su qualsiasi sito o app di condivisione. Il servizio prevede un abbonamento di 10 dollari al mese, con 7 giorni di prova gratuita, e presto sarà disponibile anche una nuova esperienza virtuale altrettanto immersiva per i runner.


Prima ancora di Zwift, era sbarcato nel mondo dello sport virtuale il progetto Widerun, un software tutto italiano del 2014. Widerun assomiglia a Zwift, unisce la pratica d'allenamento all'aspetto del gaming online, funziona allo stesso modo: con una bicicletta attaccata a un rullo e un software visibile su computer o su un visore 3D come Oculus Rift o Samsung Gear VR collegato via bluetooth al rullo. Il suo sviluppo è stato finanziato tramite il crowdfunding su Kickstarter e consente di scegliere tra 11 scenari diversi in cui pedalare: dai sali e scendi di San Francisco alla Muraglia cinese, fino alle location del videogame fantasy Skyrim o alla Barriera della popolarissima serie tv Game of Thrones. L'esperienza è talmente a 360 gradi che nella versione più recente è persino possibile girare il manubrio della propria bici per uscire dal tracciato principale e avventurarsi in percorsi alternativi o fuori pista.


Per chi, invece, è affascinato dalla tecnologia ma non vuole rinunciare al vento, alla pioggia, al sole che picchia forte sulla testa e alla sensazione di un vero viaggio in bici, c'è un'altra possibilità: la realtà aumentata. Si esce di casa, si mette la bici sulla strada e si indossa un casco speciale come quelli dell'azienda inglese DCA Design. Un elmetto che attraverso un sistema di telecamere e sensori a ultrasuoni consente una visione a 360 gradi, aumentando la sicurezza del ciclista che può essere avvertito dell'arrivo di auto e altri pericoli anche alle sue spalle, e che, attraverso lo stesso visore, fornisce mappe Gps e tutta una serie di parametri come velocità, frequenza cardiaca, distanza percorsa, utili a chi vuole tenere sempre sott'occhio le proprie performance. Per ora è solo un concept, ma nel 2016 è stato premiato ai Red Dot Awards, e promette di cambiare per sempre la vita e la sicurezza dei ciclisti su strada.

 

I percorsi virtuali e le sfide online sono disponibili oggi anche per chi ama fare fitness utilizzando la cyclette. Tra le applicazioni migliori da utilizzare per questo tipo di allenamento ricordiamo Virtual Roads, compatibile sia con iOS che con Android. Basta scaricarla sul proprio smartphone, iPhone o tablet e poi decidere se creare liberamente il proprio percorso oppure se scegliere tra i tour proposti dall'app.

 

L'applicazione si basa su un programma simile a quello utilizzato sugli attrezzi di cycling indoor come il tapis roulant in cui, attraverso una connessione internet, il video della macchina vi permette di visualizzare delle immagini virtuali di un percorso.

 

La differenza sta nel fatto che Virtual Roads elabora immagini che provengono da Google Street View, selezionate tra alcuni paesaggi reali. La prima schermata contiene un breve spot, un manuale d'utilizzo e le informazioni di tipo legale, mentre in seguito vengono spiegati tutti i settaggi dell'applicazione e viene mostrato il pannello di controllo principale con i percorsi.

 

Prima di iniziare ad allenarsi, dovrete compilare una serie di informazioni utili per calcolare il tipo di allenamento e creare un calendario di percorsi. Un'altra caratteristica importante è la possibilità di connettere all'app un cardiofrequenzimetro Bluetooth 4.0 che vi permetterà di conoscere i vostri dati clinici, mentre nella sezione social network avrete la possibilità di condividere i risultati con i vostri amici e di dare il via a gare e competizioni.